19 marzo 2007

Recensione serata 14 Marzo 2007

In molti (almeno in due) ci avete richiesto una recensione della nostra seconda serata. Eccovi accontentati. Abbiamo scomodato per l'occasione tale Giulio Gori da Montespertoli (che non ha legami di parentela col sottoscritto, assicuro, almeno al momento) che, indottosi in stato di ubriachezza e non certo al fine della stesura del sottostante manoscritto, ha così emanato il suo pensiero.

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Giudizio del pubblico

Sì, cioè, insomma, bello, cioè, mica lo stesso tipo di canzoni che tu puoi sentire se ti guardi Mtv, cioè, perché si parla di emozioni, ma non quelle emozioni che sono banali, come quel pacchetto che la società ci propone, e noi vogliamo combattere la società. È questo il tipo di musica che vogliamo noi giovani, canzoni impegnate abbinate a musiche impegnate cantate da gente impegnata. Bello, bello davvero. Meglio di Guccini.

VOTO: ****


Giudizio della giuria di qualità

Approfittando del vuoto lasciato dalla Champions League ancora una volta i Carmine Burana A.C./D.V. hanno animato il mercoledì fiorentino con la loro freschezza, irriverenza, sensualità. Ancora una volta un Eskimo Club gremito per affondare nei sinuosi singulti di Floris Jofalo, per assaporare vibrazioni al bronzosincato fosforoso dalla chitarra blues di Carmine, per carpire la trascendente sregolatezza di Claudio, per riuscire a vedere Niccolò, colui il quale si dice sia un bell’uomo ma, in questo locale angusto, si ritrova a combattere le plutocrazie occidentali suonando dei rimasugli di batteria in un angolo coperto troppo spesso dal resto del gruppo. Una degna vigilia del 25 ventoso giorno in cui ognuno prende un coltello e abbatte il muro dell’imperialismo conficcandolo 33 volte nel petto di un Mc Donald o della Coca Cola. Ma se ci fermiamo un attimo possiamo vedere che siamo anche noi bruti figli dell’imperialismo che vorremmo uccidere e santificare il giorno dopo. Questo ci insegnano i Carmine Burana, ci propongono pezzi che nessuno conosce e di gente che è per lo più morta, cosicché si possa scaricare la musica di questa gente senza lasciare più diritti d’autore alle famiglie. La grande lezione dei Carmine Burana si traduce quindi nell’esortazione all’uccidere i propri padri, a mangiarne le interiora e vestirne la pelle in modo da ingannare il letto della propria madre.

VOTO: ***1/2



Giulio Gori

1 commento:

Anonimo ha detto...

E mi avete anche dedicato "Cuore di tenebra" dei Baustellle.
Infiniti ringraziamenti
Firmato Daft Paul (per chi non capisce chi sono Manuel Pasqual)