29 marzo 2007

Prossimamente


("Dio, ispirami questo accordo")

Verso la metà del mese prossimo saremo di nuovo all'Eskimo Club, presto vi sapremo dire i particolari della serata.

Per quanto riguarda il profilo del prode Peluso, ci stiamo lavorando (cioè, ci sta lavorando) e nel giro di quattro giorni, al massimo sette, ve lo forniremo caldo caldo.

Abbiate speranzosi.

23 marzo 2007

Recensione serata 18 Febbraio 2007


Le recensioni fioccano (in mancanza di altro), infatti oggi vi offriamo quella della nostra prima serata, quella di Febbraio. Stavolta la firma è pregiata e non si è fatta pregare, nonostante il conflitto di interessi. Eccovi le parole dell'amico Antonio Piccolo (quello che nella foto suona la chitarra).
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Di solito ai concerti d’esordio dei gruppi giovani ci sono solo amici e parenti. Macché. Per i Carmine Burana questa regola non vale: per loro non ci sono manco i parenti. Ma non fa niente, sul serio, perché gli amici sono tanti e il locale lo riempiono, tra l’altro fanno un casino notevole, sinceramente entusiasta. Anzi, è più alto il volume dei loro (meritati) applausi che non quello del repertorio dei Carmine Burana, che però hanno quel chitarrista elettrico, Carmine appunto, che accidenti se ci dà dentro, a qualcuno del pubblico ricorda Eric Clapton (anche se non c’è una ragione, al massimo Santana, ma fa niente, è il pensiero quello che conta). Sono così poco casinisti che il proprietario del locale si commuove quando il pianista, Floris Jofalo, canta Mi sono innamorato di te di Luigi Tenco, e non si fa fatica a comprenderlo. Sebbene il pezzo migliore della serata – a parere del proprietario – resta Amico fragile di De André (retroscena: in realtà Amico fragile non è mai stata eseguita. E allora? Se alcuni autori possono dire che la loro canzone migliore è quella che devono ancora scrivere, perché i Carmine Burana non possono dire che la loro è quella che devono ancora suonare?). Il puntuale e discreto Niccolò sarà anche il più bello – ed è per questo che viene rintanato dietro la batteria –, ma il Paul McCartney del simpatico gruppo è Claudio, che fa strage di cuori fuori e dentro il locale, con il suo charme e la sua voce che “masturba l’orecchio dell’ascoltatrice”, a dire di un’attenta scuola critica. Ci sarebbe poi l’intermezzo di quel bravissimo artista napoletano che suona e canta cinque pezzi, ma gli intermezzi non meritano più d’una breve citazione. Per concludere: bravi e simpatici, anche se il loro alto messaggio morale arriva un po’ confuso, visto che dopo aver fatto un pezzo anti-borbonico (Brigante se more) fanno immediatamente un pezzo pro-borbonico (Allu suono de grancascia). Cosa vogliono comunicare i Carmine Burana? Boh, ma soprattutto: chissenefrega?


Antonio Piccolo

21 marzo 2007

Lorenzo Iovino

in arte Floris Jofalo



Studente di Medicina e Chirurgia all’Università di Firenze

Suona con ( e per ) i Carmine Burana

Gli interessano:
le macchine a ruote scoperte, i camici bianchi, le donne magre, la pittura ad olio, i film belli, il ciclismo, i cantautori (chi più, chi meno), i viaggi in treno, le vacanze di Natale, i Blog degli altri, La batteria il contrabbasso, il caffè, Martin Eden, il coraggio, Abbey road, le paste da colazione, le Statali di montagna, le terme, I Kraftwerk, Fascisti su Marte, le feste di paese, E, i videogiochi realistici, Zombi, il fonendoscopio, i guanti da portiere, Non all’amore non al denaro né al cielo, i giornali vecchi, Spa Francorschamps, le raccolte di vhs altrui, Bianca, le iniezioni intramuscolo, il signor Moog, le maglie da calcio degli anni ’90, Lorenz James Barbagianni, le giornate di Agosto, i gesti degli amici, la concretezza degli ideali.



Finché c'è musica, vuole continuare a suonare.

20 marzo 2007

Niccolò Romagnoli

in arte J. H. Devi



Studente di Filosofia
presso l’Università di Firenze

Batterista e percussionista dei Carmine Burana

Dal 2006, in seguito ad un evento di disturbo al dito medio della mano sinistra è momentaneamente disabilitato a praticare percussioni stile metal/hardcore/brasil, ma questo non è il suo stile e preferisce dilettarsi in composizioni svariate che hanno come modelli tre batteristi: John Bonham, Doug Clifford, John Densmore. Si, poi con l'andare avanti nel tempo, i modelli iniziano a moltiplicarsi, e si inizia a rubare spunti e interessanti soluzioni un pò da tutti.
Ho iniziato ad avere un primo approccio con la musica ascoltando Beethoven e Mozart, quando ancora mi divertivo a creare per tutta la casa piste di macchinine per far inciampare le persone. Si, mi piaceva vedere il dolore e il sangue al suono di questi capolavori, quasi fossero richiami, e quale mezzo migliore se non piccole macchine inosservate.Così decisi dopo pochi anni di comprare una tastiera decente e come autodidatta darmi da fare per creare melodie accettabili. Non era il mio strumento e lo lascia per anni nell’armadio mentre prendeva piede un periodo di stasi per una qualche creazione musicale, mentre mi limitavo a conoscere nuovi gruppi e artisti.Poi sentii una necessità irrequieta di riportare in musica ciò che mi piaceva esporre agli altri e che mi si muoveva in mente, e da bravo dislessico avevo difficoltà a farlo a parole: iniziai a prendere lezioni di chitarra classica e poi elettrica. Dopo due anni un incidente alla mano mi procurò tre mesi di fermo e smisi di suonare dato che l’articolazione di un dito era stata fin troppo compromessa per poter portare avanti nel miglior modo possibile le mie capacità di chitarrista. Passai un’estate a riflettere fino a quando approdai di fronte ad una batteria. Così è iniziato il duo che dal 2006 si protrae tra me e la percussione, nonostante un’operazione alla mano. Posso dire di aver trovato il mio strumento.

Aspirante regista..
I miei interessi (e ci tengo a dirlo) non si fermano alla musica o batteria, più specificatamente; sono fin da piccolo un grande appassionato di cinema e lo devo a mio babbo che mi ha trasmesso questa passione. Così mi trovo facilmente a passare nottate o più spesso mattinate con la mente incollata ad una sequenza di “quadri” i cui pittori sono ben rinomati: Lang, Bunuel, Dreyer, Bresson, Pasolini, Hitchcock, Lynch, Tarkowsky, Kurosawa, Scorsese, Antonioni, Gilliam, Monty Phyton, ecc..Questa “necessità” mi ha portato a lanciarmi verso la regia, e lo studio per arrivarci è cominciato innanzitutto dalla fotografia, riprendendo i soggetti anche più inutili, ma atti per prendere confidenza col “nuovo occhio”. Ormai sono 6 anni che mi diletto a viaggiare e portare con me la mia Nikon F1. Da poco si è affiancato a lei un marchingegno un po’ più audace, la telecamera. Non aggiungo altro.

..e Skipper
Anzi, un’ ultima cosa: nella mia “routine” è entrato in gioco un carismatico e avventuroso interesse, da considerarsi un insieme di sport e viaggio. In quanto grande appassionato del mare e dell’apnea, ho deciso di dedicarmi alla barca a vela, portando vari tipi: dal vaurien, al topaz, al declic, ai cabinati. Nel 2008 sono stato ingaggiato a Punta Ala nell'equipaggio, prima di Vertigine tre, poi di Venus, e così, in qualità di due e anche prodiere ho intrapreso il campionato invernale e la regata del gavitello d'argento. E’ un’esperienza unica e c'è molto da divertirsi tra regate e viaggi, ve lo consiglio se volete uscire un po’ dalle righe. Perché no, un giorno bisognerebbe organizzare un bel concerto su una barca in mezzo al mare..immaginate.

19 marzo 2007

Recensione serata 14 Marzo 2007

In molti (almeno in due) ci avete richiesto una recensione della nostra seconda serata. Eccovi accontentati. Abbiamo scomodato per l'occasione tale Giulio Gori da Montespertoli (che non ha legami di parentela col sottoscritto, assicuro, almeno al momento) che, indottosi in stato di ubriachezza e non certo al fine della stesura del sottostante manoscritto, ha così emanato il suo pensiero.

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Giudizio del pubblico

Sì, cioè, insomma, bello, cioè, mica lo stesso tipo di canzoni che tu puoi sentire se ti guardi Mtv, cioè, perché si parla di emozioni, ma non quelle emozioni che sono banali, come quel pacchetto che la società ci propone, e noi vogliamo combattere la società. È questo il tipo di musica che vogliamo noi giovani, canzoni impegnate abbinate a musiche impegnate cantate da gente impegnata. Bello, bello davvero. Meglio di Guccini.

VOTO: ****


Giudizio della giuria di qualità

Approfittando del vuoto lasciato dalla Champions League ancora una volta i Carmine Burana A.C./D.V. hanno animato il mercoledì fiorentino con la loro freschezza, irriverenza, sensualità. Ancora una volta un Eskimo Club gremito per affondare nei sinuosi singulti di Floris Jofalo, per assaporare vibrazioni al bronzosincato fosforoso dalla chitarra blues di Carmine, per carpire la trascendente sregolatezza di Claudio, per riuscire a vedere Niccolò, colui il quale si dice sia un bell’uomo ma, in questo locale angusto, si ritrova a combattere le plutocrazie occidentali suonando dei rimasugli di batteria in un angolo coperto troppo spesso dal resto del gruppo. Una degna vigilia del 25 ventoso giorno in cui ognuno prende un coltello e abbatte il muro dell’imperialismo conficcandolo 33 volte nel petto di un Mc Donald o della Coca Cola. Ma se ci fermiamo un attimo possiamo vedere che siamo anche noi bruti figli dell’imperialismo che vorremmo uccidere e santificare il giorno dopo. Questo ci insegnano i Carmine Burana, ci propongono pezzi che nessuno conosce e di gente che è per lo più morta, cosicché si possa scaricare la musica di questa gente senza lasciare più diritti d’autore alle famiglie. La grande lezione dei Carmine Burana si traduce quindi nell’esortazione all’uccidere i propri padri, a mangiarne le interiora e vestirne la pelle in modo da ingannare il letto della propria madre.

VOTO: ***1/2



Giulio Gori

12 marzo 2007

Prossima serata


Mercoledì prossimo, cioè dopo domani, saremo nuovamente all'Eskimo Club, per la nostra (e speriamo anche vostra) gioia. Vi aspettiamo...

03 marzo 2007

Sotto-costruzione


Stiamo arrivando...
P.S. trovate l'intruso nella foto, ovvero, l'ospite della prima serata.
Serata che così fu presentata al grande pubblico:
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Domenica 18 Febbraio alle ore 22:30 circa, presso il locale “Eskimo” a Firenze, via dei Canacci, 12 (zona Santa Maria Novella), si terrà la prima dei “Carmine Burana”, gruppo fondato da Claudio Gori (amico di tutti coloro che lo applaudiranno, nonché quello che vi scrive) e Floris Jofalo (prestante saltimbanco e sapiente uomo di mondo), che si esibirà in una performance di canzoni d’autore tra le quali quelle di De Gregori e Fossati faranno da padrone, ma ci sarà spazio anche per quelle di De André, Rino Gaetano, Tenco, Battisti e Battiato. Inoltre, un ampio set di canzoni popolari troverà posto all’interno della scaletta.
Guest-star (o ospite d’onore, come forse preferirebbe essere chiamato) della serata sarà Antonio Piccolo da Napoli, fresco della sua prima pubblicazione editoriale
, che ci aiuterà nell’intrattenere il pubblico con alcune sue interpretazioni di altre canzoni d’autore.
Accorrete numerosi (ma non troppo, visto che il locale non è proprio immenso…)

Claudio