20 marzo 2007

Niccolò Romagnoli

in arte J. H. Devi



Studente di Filosofia
presso l’Università di Firenze

Batterista e percussionista dei Carmine Burana

Dal 2006, in seguito ad un evento di disturbo al dito medio della mano sinistra è momentaneamente disabilitato a praticare percussioni stile metal/hardcore/brasil, ma questo non è il suo stile e preferisce dilettarsi in composizioni svariate che hanno come modelli tre batteristi: John Bonham, Doug Clifford, John Densmore. Si, poi con l'andare avanti nel tempo, i modelli iniziano a moltiplicarsi, e si inizia a rubare spunti e interessanti soluzioni un pò da tutti.
Ho iniziato ad avere un primo approccio con la musica ascoltando Beethoven e Mozart, quando ancora mi divertivo a creare per tutta la casa piste di macchinine per far inciampare le persone. Si, mi piaceva vedere il dolore e il sangue al suono di questi capolavori, quasi fossero richiami, e quale mezzo migliore se non piccole macchine inosservate.Così decisi dopo pochi anni di comprare una tastiera decente e come autodidatta darmi da fare per creare melodie accettabili. Non era il mio strumento e lo lascia per anni nell’armadio mentre prendeva piede un periodo di stasi per una qualche creazione musicale, mentre mi limitavo a conoscere nuovi gruppi e artisti.Poi sentii una necessità irrequieta di riportare in musica ciò che mi piaceva esporre agli altri e che mi si muoveva in mente, e da bravo dislessico avevo difficoltà a farlo a parole: iniziai a prendere lezioni di chitarra classica e poi elettrica. Dopo due anni un incidente alla mano mi procurò tre mesi di fermo e smisi di suonare dato che l’articolazione di un dito era stata fin troppo compromessa per poter portare avanti nel miglior modo possibile le mie capacità di chitarrista. Passai un’estate a riflettere fino a quando approdai di fronte ad una batteria. Così è iniziato il duo che dal 2006 si protrae tra me e la percussione, nonostante un’operazione alla mano. Posso dire di aver trovato il mio strumento.

Aspirante regista..
I miei interessi (e ci tengo a dirlo) non si fermano alla musica o batteria, più specificatamente; sono fin da piccolo un grande appassionato di cinema e lo devo a mio babbo che mi ha trasmesso questa passione. Così mi trovo facilmente a passare nottate o più spesso mattinate con la mente incollata ad una sequenza di “quadri” i cui pittori sono ben rinomati: Lang, Bunuel, Dreyer, Bresson, Pasolini, Hitchcock, Lynch, Tarkowsky, Kurosawa, Scorsese, Antonioni, Gilliam, Monty Phyton, ecc..Questa “necessità” mi ha portato a lanciarmi verso la regia, e lo studio per arrivarci è cominciato innanzitutto dalla fotografia, riprendendo i soggetti anche più inutili, ma atti per prendere confidenza col “nuovo occhio”. Ormai sono 6 anni che mi diletto a viaggiare e portare con me la mia Nikon F1. Da poco si è affiancato a lei un marchingegno un po’ più audace, la telecamera. Non aggiungo altro.

..e Skipper
Anzi, un’ ultima cosa: nella mia “routine” è entrato in gioco un carismatico e avventuroso interesse, da considerarsi un insieme di sport e viaggio. In quanto grande appassionato del mare e dell’apnea, ho deciso di dedicarmi alla barca a vela, portando vari tipi: dal vaurien, al topaz, al declic, ai cabinati. Nel 2008 sono stato ingaggiato a Punta Ala nell'equipaggio, prima di Vertigine tre, poi di Venus, e così, in qualità di due e anche prodiere ho intrapreso il campionato invernale e la regata del gavitello d'argento. E’ un’esperienza unica e c'è molto da divertirsi tra regate e viaggi, ve lo consiglio se volete uscire un po’ dalle righe. Perché no, un giorno bisognerebbe organizzare un bel concerto su una barca in mezzo al mare..immaginate.

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